Piazze e monumenti
Piccoli capolavori diffusi nel borgo
Le caratteristiche piazze di Gallese ospitano piccole meraviglie: i vasi novecenteschi che adornano il parapetto, i doppi archetti in tufo e qua e là ancora in loco le vecchie insegne dei negozi si affiancano alle antichità romane murate nelle facciate dei palazzi nobiliari e ai monumenti che ricordano il sacrificio delle grandi guerre. Le regine del borgo sono però loro: le grandi fontane che garantivano ristoro per tutti.
Il borgo di Gallese permette una visita agevole attraverso le sue piazze e i piccoli gioielli diffusi. La prima piazza che si incontra entrando attraverso l’Arco di Porta è piazza Dante, il ripido terrazzo dei gallesini, dove si possono ammirare i deliziosi vasi in cemento del ‘900 che incorniciano lo spazio dando la suggestione di essere entrati in una vecchia cartolina. Ad ampliare questa suggestione le vecchie insegne dei negozi che ancora campeggiano sopra i portoni: l’insegna in legno della Gelateria e poco più avanti l’insegna del Barbiere in maiolica bianca con la scritta blu, mentre una Madonna affrescata protegge la piazzetta dalle scale di via del Castelluccio. Proseguendo in via Mazzini si arriva facilmente in Largo San Lorenzo e proprio a fianco della Chiesa si può attraversare il delizioso doppio arco in tufo, che era parte di un antico complesso di fortificazioni medievali. La casa di Ascaro, il signorotto di Gallese che ospitò il Santo Protettore San Famiano, era proprio in questa parte del borgo medievale, e probabilmente si può identificare con la vecchia costruzione in tufo che si trova all’angolo del doppio archetto.
Lasciando piazza San Lorenzo, attraversando il grande Arco che conduce di nuovo in via Mazzini, si può arrivare a Largo Ottavio Tronsarelli, una perla incastonata nel borgo, arricchita da scale fiorite e misteriose e profonde cantine e, in un angolo, l’accesso all’unico spazio verde pubblico del centro storico: il Giardino un tempo di proprietà delle Suore del Preziosissimo Sangue e oggi intitolato alla Musica. Nel giardino è possibile sostare all’ombra del grande nespolo giapponese dal tronco contorto, ammirare un esempio di decoro urbano del ‘900 nel parapetto in cemento e una macina da mulino in peperino, destinata ora ad accogliere piante ornamentali. Uscendo dal giardino si arriva facilmente in piazza Duomo, la piazza del potere politico e religioso della città medievale. Ed è ancora un’insegna di un negozio, stavolta dipinta sul muro, ad accoglierci prima di entrare nella piazza, dipinta sulla facciata dell’ultimo palazzo di destra di via Cesare Battisti.
Proseguendo sulla via si arriva alla piazza del “chiacchiericcio” di Gallese, piazza Matteotti: poco prima di entrare nella irregolare piazza ci accolgono varie antichità romane murate nella facciata laterale del signorile palazzo che domina la piazza. All’angolo con via Garibaldi una scritta latina incisa su marmo e murata nella facciata del palazzo, sotto all’arco, recita le parole di una vecchia omelia di San Basilio “Attende tibi ipsi”, esortandoci a badare a noi stessi, ed accanto la delicata immagine della Madonna con bambino in una nicchia. Nella piazzetta si trova anche la casa del mezzosoprano Armida Parsi, segnalata con una maiolica che la ritrae. La vera regina della piazza rimane comunque la Fontana delle 3 Cannelle, maestosa costruzione del 1865 per accogliere le acque dell’antico acquedotto di Gallese e garantire l’approvvigionamento idrico della città.
L’acqua sgorga da tre cannelle, di cui il centrale adornato con un mascherone leonino, andando a riempire il grigio vascone panciuto, al quale si accede salendo i due gradini. In alto campeggia lo stemma di Gallese che in alcune stagioni è delicatamente coperto dai colorati gerani della terrazza soprastante che si raggiunge salendo la scalinata a sinistra della fontana. La fontana e la scalinata riempiono tutto l’angolo della piazzetta che ancora oggi viene identificata come il vero salotto dei gallesini, un luogo dove è facile abbeverarsi e ci si può anche sedere sulla scalinata. Alla fine di corso duca Luigi si apre invece la piazza più scoperta di Gallese, piazza Castello, comunemente chiamata anche La Rocca. Qui ci accoglie subito la bella fontana esagonale in peperino, rialzata su tre gradini e collocata qui in occasione dei lavori di sistemazione della piazza promossi dal Duca Luigi Hardouin nel 1899.
Il corpo della fontana fu realizzato nel XVI secolo riportando tutti gli stemmi delle casate nobiliari che hanno posseduto il feudo di Gallese fino a quel momento (Spinelli, Colonna, Orsini, Borgia, Della Rovere e anche lo stemma della Santa Sede), mentre dal fusto ottocentesco sgorga l’acqua attraverso le cannelle ed in alto, sulla sua cima campeggia il gallo rampante in bronzo. La piazza ospita anche in un angolo la statua della Vittoria alata: bianca e splendente al sole, la statua accoglie alla sua base l’elenco dei combattenti e morti per la Patria e troneggia tra due bombe che reggono una catenella a chiudere la zona di rispetto del sacrario dedicato ai caduti. Tutto intorno gira una aiuola di profumata lavanda e violette di San Famiano dal caratteristico colore bianco a puntini blu, che spuntano anche dalle aiuole dei grandi alberi di paulonia che decorano la piazza e garantiscono una cospicua zona di ombra, fresco riparo alla calura estiva.
Informazioni turistiche
È possibile vedere i monumenti che si trovano nel centro storico di Gallese in qualsiasi momento dell’anno.
Il percorso di visita consigliato parte da piazza Dante e prosegue in via Mazzini. Da qui è possibile raggiungere prendendo il terzo vicolo sulla destra, largo Ascaro e quindi largo San Lorenzo. Si prosegue poi prendendo via XXIV maggio e attraversando l’arco ritornare su via Mazzini da cui si raggiunge dopo la curva Largo Ottavio Tronsarelli. Da qui proseguendo lungo il piccolo vicolo in salita si raggiunge via Cesare Battisti, e andando a destra piazza Duomo. Da piazza Duomo, proseguendo sulla via principale, si raggiunge piazza Matteotti. Infine, proseguendo su corso Duca Luigi si arriva in piazza Castello.
È comunque consigliata una visita in primavera per godere della fioritura dei vasi di Largo Ottavio Tronsarelli, di quelli sopra la Fontana delle Tre cannelle e degli alberi di Paulonia in piazza Castello.
Testo di Simona Pirolli