Chiesa Cattedrale

Chiesa Cattedrale

Una meraviglia del ‘700

La Chiesa cattedrale Santa Maria Assunta illumina piazza Duomo dominando lo skyline del centro storico. La sua costruzione impegnò gli architetti Pietro e Giuseppe Camporese fino al 1796. La splendida e maestosa facciata è arricchita ai lati da due campanili che segnano le ore, mentre all’interno, slanciata ed essenziale in puro stile neoclassico, accoglie opere importanti ed elementi della Chiesa precedente, che fu sostituita con un edificio più imponente per ospitare la sede della Diocesi.

 

La Chiesa Cattedrale, maestosa e splendida costruzione neoclassica, illumina piazza Duomo, sovrastando con la sua altezza e con le sue candide pareti tutti i palazzi circostanti, dominando anche da lontano l’omogenea sfumatura cromatica dello skyline del borgo. Imponendosi nella piccola e irregolare piazza, presenta una grande facciata centrale, equilibrata da due eleganti campanili laterali, di cui uno con l’orologio che scandisce il tempo. La sua costruzione inizia nel 1780 ad opera della famiglia di architetti romani Pietro e Giuseppe Camporese, sulle fondamenta della precedente chiesa. Fu necessario però cambiare l’orientamento, da oriente a meridione, per affacciarla proprio di fronte al Palazzo Comunale. La spesa totale per la sua costruzione fu di 84.000 scudi romani e la comunità di Gallese dovette ricercare finanziamenti per completare l’opera. Furono utilizzati i beni dell’eredità di Teofilo Gargani, destinati al pagamento degli studi di giovani gallesini, e i sopravanzi dei luoghi di culto e delle confraternite, questo fatto causò una colorita polemica tra esponenti di spicco della comunità sulla necessità della nuova costruzione e sulla gravità dell’utilizzo scorretto di beni testamentari. La costruzione venne comunque portata avanti per garantire una adeguata sede alla diocesi, terminata nel 1796 fu consacrata nel 1819 a Santa Maria Assunta. Il vescovo rimase qui fino al 1986, conferendo alla città un ruolo significativo in virtù del suo contributo storico, testimoniato anche dal fatto che due pontefici sono nativi di Gallese: Marino I e Romano I. La pianta con tre navate a croce greca, permette una impostazione architettonica centrale sotto la cupola del tiburio ed esalta la grandezza dell’interno, mentre le pareti bianche, illuminate dalle grandi finestre che si aprono in alto ampliano gli spazi, scarni ed essenziali. Il pavimento in cotto marrone crea un piacevole contrasto con le pareti, dando una percezione di calda accoglienza nonostante le slanciate proporzioni. L’interno è impreziosito da opere realizzate negli anni della sua costruzione e disposte principalmente nelle cappelle laterali. Nella navata a destra, sugli altari dedicati a San Giovanni Battista, al S.S. Rosario e a Sant’Aniceto, sono visibili la tela di Filippo Ralli del 1727, con San Giovanni Battista, tra San Famiano e San Giovanni Evangelista, proveniente dalla Chiesa di sant’Agostino, e tele di Vincenzo Berrettini: La consegna del rosario a San Domenico e Santa Caterina, con tutt’intorno medaglioni raffiguranti i misteri, commissionata dalla Compagnia del Santissimo Rosario di Gallese, e La morte di Sant’Aniceto papa, patrono degli Altemps duchi di Gallese.

Sopra alla porta della cappella in fondo è conservata una lunetta raffigurante due angeli adoranti, un elemento decorativo che apparteneva al tabernacolo della Chiesa precedente. Altri elementi attribuibili a questo prezioso tabernacolo sono visibili oggi nella facciata dell’antistante palazzo Comunale, due putti reggiscudo, e nel Museo e Centro Culturale “Marco Scacchi”, una Madonna con bambino policroma su marmo, originariamente collocata nello stesso Palazzo. Nella navata a sinistra invece, sugli altari dedicati a San Famiano, al S.S. Sacramento e a Cristo crocifisso sono state collocate opere di autori e tempi diversi. Sul primo un particolarissimo affresco del XIX secolo, con i Santi Famiano, Lorenzo e Sebastiano e all’interno una nicchia decorata con una cornice per ospitare l’Adorazione dei Magi, tela di scuola raffaellesca del XVI secolo ora esposta sull’ultimo altare di sinistra. Il secondo altare, circondato dal una balaustra in marmo del 1600, della precedente chiesa, ospita il quadro dell’Ultima Cena di Vincenzo Berettini e un raro esemplare di Madonna processionale vestita, recentemente restaurato, uno dei pochi esemplari rimasti nella Tuscia Viterbese, utilizzato nella processione dell’ultima domenica di maggio.

Nella cappella delle Reliquie in fondo alla navata laterale di sinistra, sono custoditi bassorilievi raffiguranti San Famiano e San Giovanni Evangelista del XV secolo. Sugli altari laterali sono esposte anche le opere che Guerrino Guardabassi realizzò nel 1899: Sant’Anna, Il sacro cuore di Maria, La Sacra Famiglia e Il sacro cuore di Gesù. La navata centrale è per la maggior parte libera da elementi decorativi ed arredi, le tele sono ospitate intorno all’altare maggiore, ma una grande tela di Christoph Unterberger del 1794 raffigurante l’Assunzione di Maria domina l’abside dietro l’architettura in marmo africano dell’altare maggiore, mentre ai lati sono visibili la tela La morte di San Famiano di Giuseppe Antonio Ghedini del 1746 e quella della Visione di San Nicola di Bari attribuita a Domenico Corvi del XVIII secolo. Gli arredi più importanti si trovano al centro della Chiesa: un cero pasquale del XVIII secolo raffigurante San Famiano e un pregevole fonte battesimale in legno intagliato del XVIII secolo che impreziosisce la parete vicino al transetto.

Informazioni turistiche

La Chiesa si trova in piazza Duomo, poco distante dall’Arco di Porta, la via di accesso al paese. Si può raggiungere percorrendo via Cesare Battisti fino alla fine. È aperta tutto l’anno per la preghiera dei fedeli e per la visita turistica. Gli orari delle messe sono: giorni feriali ore 17.00 e giorni festivi ore 11.30.

 

Testo di Elinda Pilli