La Via Amerina - Il Cammino della Luce

La Via Amerina - Il Cammino della Luce

Il Cammino dei pellegrini

L’antica Via Amerina fu basolata dai Romani nel 240 a.C. e collegava le conquistate città falische, tra cui Gallese. Nel VI sec. d.C. univa Roma con Ravenna sede dell’Esarcato d’Italia attraverso il Corridoio Bizantino, territorio rimasto libero tra i due stati Longobardi. Oggi viene frequentata dai pellegrini del Cammino della Luce, cammino permanente strutturato sul tipo di quello di Santiago, che unisce la città di Aquileia a Roma utilizzando il percorso della via Romea e della Via Amerina.

 

La via Amerina fu riordinata e basolata dai Romani nel 240/241 a.C. a seguito della conquista dei territori a nord di Roma, abitati dalle prime popolazioni italiche. Il percorso romano segue preesistenti tracciati locali ancora più antichi che collegavano Veio con Ameria (Amelia) attraverso il territorio falisco dei centri di Nepi, Falerii, Fescennium, Gallese, Vasanello per arrivare nel territorio delle popolazioni umbre. Il popolo dei Falisci viveva in un territorio posto tra i territori degli Etruschi, degli Umbri, dei Sabini e dei Latini ed aveva come capitale Falerii, situata su un pianoro nei pressi del monte Soratte nel territorio dell’odierna Civita Castellana. Frequenti erano gli scambi e i contatti con le popolazioni vicine, favoriti proprio dalla presenza di questo importante asse viario di collegamento. Con la costruzione della via Flaminia, a partire dal 220 a.C., e grazie alla raggiunta pace nell’Impero Romano la via fu meno frequentata, ma rimase il tracciato anche per i collegamenti con le zone interne altamente produttive, che fornivano ottimi prodotti per i mercati di Roma. Attraverso questa via si diffuse il cristianesimo nei primi secoli dopo Cristo, ne sono testimonianza le memorie dei numerosi primi martiri dislocate lungo tutto il suo tragitto. 

Con la discesa dei Visigoti di Alarico e la presa di Roma nel 410 d.C. cominciarono decadenza, saccheggi e devastazioni, tanto che questo percorso venne preferito alla via Flaminia, perché meno frequentato e quindi più sicuro. 

Dopo le guerre gotiche l’Esarcato d’Italia, ultimo avamposto in Italia dell’Impero Romano d’Oriente, si trovava circondato dal regno dei Longobardi, che avevano conquistato i territori a nord e a sud di Roma. Le città di Roma e Ravenna, sede dell’Esarcato, erano unite da uno stretto lembo di terra, il cosiddetto “Corridoio Bizantino”, che si distendeva lungo l’intero corso del Tevere e che fu reso dai Bizantini per oltre 200 anni un territorio inespugnabile, con un sistema di torri, rocche e castelli, uniti tra loro da un importante asse viario costituito dall’antica Via Amerina che si congiungeva dopo Luceoli con la Flaminia ed infine con altre strade locali. In questo periodo, e nei secoli successivi, essa divenne il punto di riferimento per i pellegrini cristiani che giungevano a Roma: San Famiano la utilizzò nel tragitto di ritorno da Roma verso la Comunità Cistercense di Falerii e più tardi anche San Francesco la preferì nel suo viaggio verso Roma per chiedere al papa l’approvazione della sua regola.

Oggi il percorso del Corridoio Bizantino è stato rivalorizzato e sfruttato dal Cammino della Luce, un cammino di pellegrinaggio permanente basato sul modello del cammino di Santiago de Compostela, che segue la via Romea e la Via Amerina, collegando la città di Aquileia a Roma. Il cammino, segnalato da frecce di colore rosso carminio e dalle tabelle, attraversa il territorio di Gallese, passando di fronte alla Basilica di San Famiano e alla cappella di San Famiano a Lungo , e si ricollega all’antico tracciato della via Amerina proseguendo il percorso verso Roma.

La via Amerina conserva ancora la bellezza del paesaggio, la ricchezza della produzione agricola, la spiritualità della memoria dei martiri e dei santi a cui il pellegrino guarda come alimento per il suo cammino. L’itinerario offre un suggestivo interesse per quanti intendono vivere l’esperienza del pellegrinaggio e di un turismo sostenibile. Non a caso il territorio attraversato dall’antica via falisca è sede di uno dei primi Biodistretti italiani, il Biodistretto della Via Amerina e delle forre, che ha tra le sue principali finalità quella di tutelare la biodiversità e i prodotti agricoli del territorio, promuovendone la conoscenza e la diffusione e favorendo la nascita di una economia circolare. L’ambiente naturalistico, i siti archeologici e la ricchezza dei monumenti che la Via attraversa sono delle credenziali valide per ogni turista che può nel suo cammino gustare la bellezza del procedere lento.

 

Informazioni turistiche

Nel territorio di Gallese la Via Amerina presenta due percorsi entrambi riportati sulla cartografia presente sul sito VisitLazio Via Amerina – Cammini –VisitLazio

- Un primo percorso raggiunge Roma dopo 60 km.

- Il secondo percorso è la variante del Cammino della Luce che raggiunge Roma dopo 64 km  (http://www.camminodellaluce.it/)

Per la variante del Cammino della Luce è stata predisposta lungo il percorso la segnaletica con le frecce rosso carminio. Ogni anno lungo il suo percorso vengono organizzati pellegrinaggi e passeggiate.

 

Testo di Remo Giardini