L’incanto delle forre: magiche atmosfere nella Cascata dei Frati
I canyon dove l’acqua si fa strada
Il costante lavoro millenario dell’acqua ha dato vita ad un ambiente unico: la forra. Gli stretti canyon permettono di addentrarsi in un mondo a sé stante, lontano da tutto, un ecosistema perfettamente in equilibrio. Vale sempre la pena di fermarsi e di godere delle prospettive inusuali della natura, sempre mutevole e dinamica, delle sue complesse ed organizzate architetture floreali e dei suoi lunghi concerti. In nessun posto la natura si mostra così…Natura!
L’elemento dominante di questo territorio è il ritmico alternarsi di forre, valli e pianori tufacei. La forra è una stretta valle scavata nella roccia tra pareti ripide, se non verticali, creata dalla forte azione erosiva dei corsi d’acqua. In questo territorio interessato dalle esplosioni vulcaniche dei monti Cimini, che hanno depositato uno spesso strato di tufo, i fiumi sono tornati a scorrere sul materiale vulcanico e con la loro azione meccanica ed erosiva hanno dato origine a stretti canyon, arrivando a toccare le sabbie e argille dei periodi geologici più antichi. Il delicato ecosistema che oggi possiamo ammirare, non è tuttavia fermo, ma in continua evoluzione, l’acqua scava anche la parte basale delle friabili rocce di tufo, provocando il crollo. È per questo che si dimostra molto importante la vegetazione della forra che ne permette la sopravvivenza: gli eleganti carpino bianco e acero campestre si affiancano ai più irregolari prugnoli selvatici e corbezzoli, mentre l’edera e le felci si arrampicano sulle pareti creando suggestive sfumature di colore. All’interno di questo complesso sistema la vita è scoppiettante, numerose varietà di uccelli trovano qui la loro casa ideale e non sono da meno i mammiferi, mentre la presenza di rari anfibi, del granchio di fiume e di numerose trote, dimostra la qualità delle acque. La Cascata dei Frati è costituita da due torrenti tra i quali il fosso di Aliano e il fosso Calvenzana, che si uniscono proprio prima della cascata, formandola nella sua autentica magnificenza, creando un laghetto profondo fino a quattro metri. Le cascate sono state denominate da sempre “dei frati” perché si trovano in prossimità del Convento San Francesco di Gallese, (convento francescano risalente al XVI secolo, ora in possesso di privati, adibito a catering e matrimoni lussuosi). Passeggiando lungo il torrente asciutto fra le rocce degli antichi fondali marini sembra di viaggiare nel tempo o essere all’interno di un film fantasy, se chiudiamo gli occhi potremmo sentire l’eco del canto delle fate e degli spiriti della natura.
La vista delle Cascate entusiasma non poco il visitatore che, percorrendo questo strepitoso viaggio emozionale, non può far altro che rigenerarsi e rinfrescarsi tra le pure e candide acque. Uno degli elementi attrattivi è rappresentato dal “Bacio delle rocce”: due speroni rocciosi speculari tra di loro, sembrano volersi toccare all’estremità senza sfiorarsi mai! Anche qui la perfezione e la bellezza della natura impressionano corpo e mente: mettendoci tra le due estremità e appoggiando le mani sopra i massi possiamo sentire l’energia della terra che ci pervade.
Informazioni turistiche
Per raggiungere le magnifiche forre di Gallese si possono percorrere due itinerari: per chi proviene da Roma, uscendo dal casello autostradale di Magliano Sabina (RI), passando per la SP150 in direzione Borghetto, svoltare a sinistra per Gallese percorrendo la SP 34 oltrepassare località Valli, dopo di che svoltare a destra in via Giro del Pappagallo da Via San Famiano; per chi proviene dalla Centignano percorrere la SP30, oltrepassando Via EudoGiulioli, passando Viale Marconi, svoltare a sinistra in Piazza della Liberazione e proseguire verso Via San Francesco. La Forra confluisce esattamente tra Via San Francesco e Via San Famiano, lungo il “Giro del Pappagallo”, denominato così perché è il viale rupestre che gira intorno al pianoro del paese, avendo una forma simile ad un pappagallo visto dall’alto. Da via San Francesco il percorso è in discesa sulla forra è più corto, mentre invece dal Giro del Pappagallo, il sentiero è lungo e coperto dalla vegetazione, arrivando all’interno della forra attraverso un percorso ugualmente scosceso e scivoloso, che porta passo dopo passo a camminare sul letto del torrente asciutto.
Testo di Simona Pace