I Ponti antichi di Gallese
Architetture sinuose nella Natura
Costruzioni di alta ingegneria, i ponti uniscono popoli e costruiscono legami sin dai tempi più antichi. Per superare il rio Miccino a Gallese scalo, i falisci costruirono il ponte oggi chiamato del Peccato, o Picchiato, realizzando quella viabilità che sarà poi la romana Via Flaminia, mentre il Pontaccio, una nascosta e affascinante architettura probabilmente sempre falisca, superava il dislivello della forra sotto il borgo.
Un tempo molto lontano costruire i ponti era un compito demandato ai sacerdoti e ai personaggi più importanti delle città perché comportava una perenne sfida alle forze della natura, per permettere quei legami tra popoli su cui si basava la sopravvivenza delle stesse comunità. Architetture del genere, in un territorio dominato da torrenti volubili e da boscose forre, costituirono per secoli un prezioso e valido aiuto. Il territorio di Gallese conserva ancora due di queste originarie architetture, permettendo al visitatore di immergersi nella storia. Lungo la strada provinciale 150, che ricalca l’antico percorso della via Flaminia, al km 37 verso Civita Castellana, poco oltre la fabbrica di ceramiche di Gallese scalo, il rio Miccino crea una profonda gola nel terreno, che ostacolava il passaggio all’altra riva ed isolava il borgo di Gallese dagli altri centri falisci, in primis Civita Castellana. L’arte di costruire ponti, appresa probabilmente dai vicini etruschi, permise agli abitanti di Gallese di affrontare con facilità il superamento del fosso, con una struttura ad unico arco, costruita con blocchi di tufo bugnati senza l’utilizzo di malta legante, secondo le modalità costruttive più antiche. La struttura, denominata ponte Picchiato o del Peccato, è stata indagata dalla Soprintendenza che ha tolto l’attuale rivestimento in asfalto e ha scoperto una stupenda strada basolata di fattezze romane, che utilizzava la precedente struttura falisca per superare il fosso e garantire la viabilità verso la Città eterna. Attualmente non è più visibile il basolato romano, ma l’architettura originaria può essere ammirata percorrendo la strada in discesa poco prima del ponte, ed arrivando all’alveo del fosso. L’altra architettura che il territorio di Gallese offre alla visita, è sicuramente più affascinante, ergendosi solitaria nella forra dei Frati, poco sotto il borgo. Il Pontaccio, struttura ad arco persa oggi nella natura rigogliosa, sicuramente doveva servire all’attraversamento della forra e del fosso sottostante, ma di questa antica viabilità rimane solo l’arco del vecchio ponte, monumento del passato che ricorda le frequentazioni degli antichi abitanti. Percorrendo il fosso nella Forra dei Frati, dopo le Cascate dei Frati, ci addentriamo in una natura incontaminata, ricca di querce, ma anche di un vivace sottobosco. Nel proseguire verso nord-est, d’un tratto, proprio di fronte, appare isolato il Pontaccio: un ponte costruito con blocchi di tufo squadrati, senza malta. L’edera rampicante si è appropriata dell’antico monumento, arrampicandosi sulle sinuosità del suo arco, che ha retto perfettamente attraverso i secoli. La magnificenza, non di certo l’imponenza, del ponte offre una sensazione di meravigliosa immersione nell’antica storia di Gallese ed investe il visitatore, colpito dalla presenza inusitata di una costruzione così ben rifinita all’interno del paesaggio selvaggio e naturale che l’ha protetta, proprio a due passi dal borgo.
Informazioni turistiche
Il ponte Picchiato o del Peccato è ancora visibile al km 37 della strada provinciale 150.
Il Pontaccio si raggiunge seguendo il torrente della forra dei frati sotto Gallese, oppure passando sulle terre di proprietà della famiglia ducale.