Le industrie storiche di Gallese

La riconversione industriale della città

Grazie all’intraprendenza delle famiglie Travaglini, Giulioli e Gasperini sono nate a Gallese le prime industrie che dal secondo dopoguerra hanno trasformato l’economia della città. Lo sviluppo industriale si lega alla costruzione della ferrovia sia per le prime commesse, ma anche per il facile trasporto dei prodotti su rotaia. Determinante fu anche, nel caso dell’industria Travaglini di manufatti in cemento e dell’industria Giulioli di mattonelle in cemento, l’abbondante presenza di materie prime.

 

Nel piccolo borgo agricolo e contadino di Gallese una felice concentrazione di industrie già dal primo dopoguerra trasformò la città in una realtà imprenditoriale che fece decollare la sua economia. La famiglia Travaglini non era originaria di Gallese, ma lì il padre Pietro aveva preso in gestione una cava di pozzolana che lavorava molto e che fu affidata alla conduzione dei figli Ulisse e Luigi sotto il nome di “Ditta Fratelli Travaglini”. I due fratelli avevano visioni diverse: Ulisse vedeva una maggiore fortuna nelle produzioni artistiche, Luigi invece preferiva specializzare la produzione nei lavori ferroviari. L’intuizione di Luigi portò la fabbrica ad un successo insperato: dopo il ’38 cominciò a lavorare con importanti commesse delle Ferrovie dello Stato, rimanendo legata al settore pubblico anche sotto la conduzione di Lucio Kenet, genero di Luigi, che portò al massimo splendore “la Baracca”, così veniva chiamata l’industria Travaglini. Gli operai lavoravano 8 ore, nella cava veniva svolto il lavoro più pesante, tuttavia chi lavorava nella fabbrica inalava la dannosa polvere di cemento. Molto spesso per guadagnare tempo caricavano sulle spalle perfino due sacchi di 50 kg ciascuno: venivano infatti pagati “a cottimo” o “a sacco”. Accanto all’industria Travaglini, venne costruita l’industria di pavimenti in cemento. Nel 1923 Dante Giulioli capita a Gallese per aprire una propria attività di mattonelle, con il supporto del padre Innocenzo, proprietario di una fornace per mattoni a Orte. Anche la famiglia Giulioli non era originaria di Gallese, proveniva da Amelia, ma qui fecero la loro fortuna con un’attività sin da subito dal forte carattere industriale. La ditta crebbe specializzandosi in una produzione di massa, ma al tempo stesso di qualità: le mattonelle erano rinomate sia per i pavimenti interni che per quelli esterni, soprattutto per la loro notevole resistenza essendo composte da cemento unito a residui di marmi pregiati. La manodopera era prevalentemente femminile: nel 1926 vi lavoravano 10 uomini, 16 donne e 8 ragazze, negli anni ’50 la ditta tocca l’apice con 200 operai, 40 uomini e 160 donne. Il motivo era legato all’abilità delle cosiddette mattonellare nel lavorare l’impasto e nel realizzare i motivi floreali: lavorando in silenzio erano impegnate nella pressa manuale, facevano “i pizzi” (stuccatura degli angoli delle mattonelle rotte), levigavano i prodotti in squadre da 10, oppure venivano impiegate in squadre miste per il carico e scarico dei materiali, che arrivavano direttamente nello stabilimento sui treni merci. La paga era corrisposta “a cottimo”, per questo motivo il lavoro preferito era quello della produzione dei “pietrini”, mattonelle a fondo omogeneo, rispetto a quello dei marmettoni, con disegni floreali, per il quale serviva sicuramente più tempo. Iniziando a lavorare alle prime luci dell’alba, percorrevano a piedi e in gruppo il tratto di strada dal borgo fino allo scalo, fino a quando il proprietario predispose un pulman per trasportarle in sicurezza. Sempre negli anni ’30 arriva la svolta anche per l’industria Gasperini, che ha una storia più antica, frutto di una scelta imprenditoriale più coraggiosa, non essendo legata alla presenza di materie prime: Vincenzo Gasperini nel 1899 aveva una piccola officina meccanica in piazza S. Maria per la riparazione delle macchine agricole. La sua realtà crebbe costringendolo a trovare locali sempre più grandi, fino al 1934 quando la ditta ottenne una commissione con le Ferrovie dello Stato per la costruzione del ponte in acciaio sulla nuova linea Roma-Firenze. L’officina si trasferì allora in località Sant’Antonio dove garantiva il lavoro a 15 operai che realizzavano scambi e caviglie per fissare i binari. Nel 1949 lo stabilimento si trasferisce in località Montilapi, sulla linea ferroviaria Orte-Capranica, permettendo il carico e scarico dei materiali direttamente in fabbrica. 200 operai realizzavano per le ferrovie due tipi di prodotti: gli scambi ferroviari (deviatoi), ma soprattutto la bulloneria (caviglie, chiavarde…) per la quale l’azienda era rinomata, realizzando fino a 8000 caviglie al giorno. Per rigenerare quelle usate i Gasperini avevano addirittura depositato un loro brevetto. Inoltre, per permettere il normale funzionamento dei numerosi macchinari Michele Gasperini fece costruire una centrale idroelettrica che sfruttava un preesistente cunicolo e che produceva energia in abbondanza. In quegli anni la fabbrica ebbe anche una commissione con la FIAT per la costruzione delle pale anteriori delle ruspe, ma era ormai specializzata per la meccanica ferroviaria, coprendo il 40% del fabbisogno nazionale. Per questo motivo il Governo ne chiese l’iscrizione nella NATO, per convertirla, in caso di guerra, nella produzione di armi. Le voci dei racconti degli operai delle industrie di Gallese e il rumore dei macchinari in funzione, sebbene la loro produzione sia diminuita, costituiscono tuttora parte del patrimonio sonoro della città.

Informazioni turistiche

La ditta Giulioli Pavimenti si affaccia sulla strada provinciale, provenendo da Orte la vedi sulla destra, appena dopo il Bar e l’autolavaggio. La sua produzione attualmente comprende, oltre alle mattonelle per pavimenti da esterno e da interno, tra cui le famose piastrelle in graniglia e i marmettoni, anche mattonelle per percorsi tattili.

La ditta Travaglini, oggi Trav.Cem., si trova poco dopo la ditta Giulioli, sempre sulla destra. La sua produzione in cemento comprende canali e canalette portacavi, cordoli per marciapiedi della stazione ferroviaria e barriere di protezione New Jersey.

La ditta Gasperini, oggi SO.CO.FER., si trova in località Montilapi, sulla strada provinciale tra Gallese e Soriano nel Cimino, provenendo dal centro storico, appena dopo la località Sant’Antonio. La ditta produce principalmente prodotti in ferro per la Ferrovia deviatoi ferroviari, scambi, paraurti, giunti e fermascambi.

 

Testo di Simona Pirolli